martedì 8 maggio 2012

INQUISIZIONE PARTITICA

Seguo Grillo dall'inverno del 2004, cioè da quando essere un "grillino" non era ancora di moda. Il primo spettacolo al quale ho assistito si tenne al "PalaTrieste" e rammento con piacere quell'occasione: Grillo alternava sapientemente momenti di sopraffina ilarità ad attimi di profonda riflessione. E durante uno di quei momenti in cui il comico ci invitava a riflettere e ci informava, pensai "ma perché queste cose non ce le dicono i giornalisti o i politici ai quali deleghiamo l'amministrazione del nostro paese?" A un certo punto dello spettacolo Grillo dichiarò poi, quasi sussurrando, che "l'Italia e l'Europa erano ormai sull'orlo di una gravissima crisi finanziaria, forse peggiore di quella del 1929, e che negli anni a venire ci saremmo accorti che non si sbagliava". Purtroppo per noi le sue affermazioni erano vere: quella crisi di cui parlava - negata per mesi dai partiti, dalla politica e dai giornalisti politicizzati, ma anticipata da un "comico" - c'è stata davvero....e non ci è dato sapere quando finirà.

Oggi il MoVimento 5 Stelle - ideato da Grillo e da migliaia di ragazzi che hanno condiviso in rete idee, progetti e programmi di governo - ha avuto dei risultati elettorali eccezionali: un Sindaco in provincia di Vicenza e percentuali superiori al 10% in città importanti come Genova e Parma. La reazione dei mass-media e dei politici di professione è stata a dir poco imbarazzante. Alcuni inviati dei vari Tg nazionali cercavano inutilmente di minimizzare il successo del MoVimento (memorabile l'inviato di Genova del Tg1 delle 20.00, che costretto a nominare il nome del M5S si limita a sussurrarlo, aggiungendo "va detto che siamo a Genova, il paese di Grillo..."), intanto che politici nazionali e locali gridavano alla vittoria - e quindi al rischio - del populismo, del qualunquismo e dell'anti-politica, qualcuno dichiarando addirittura di essere curioso di vedere se il Sindaco del MoVimento sarà in grado di governare...(a questo proposito mi chiedo come possano fare tale affermazioni individui palesemente incapaci di governare, che hanno spinto l'Italia nel baratro in cui si trova oggi....)

C'è poi chi dice ancora, perseverando nella più acclarata disinformazione, che il M5S non ha un programma: FALSO. Basta andare sui siti dei singoli M5S e cliccare su "programma" per visualizzare i progetti che i vari gruppi hanno creato e condiviso in rete, avvalendosi dell'apporto di tutti coloro che avevano voglia di partecipare. 

Insomma, adesso l'inquisizione partitica cercherà di salvare il salvabile, seguitando a etichettare il M5S con il termine "anti-politica", con il chiaro intento di allontanarne i cittadini e farne una sorta di nemico comune. Ma a costoro chiedo, non è forse anti-politica fare promesse ai cittadini e non mantenerle? Non è forse anti-politica utilizzare la propria carica per confezionarsi immunità legislative su misura? Non è forse anti-politica ignorare il pensiero popolare espresso con il referendum e fottersi i nostri soldi con la scusa dei "rimborsi elettorali"? Non è forse anti-politica aver creato, in decenni di mala-amministrazione dello stato, una voragine e pretendere poi che siano i cittadini con sanguinosi sacrifici a colmarla? 

Se la risposta a queste domande è si, allora la pensate come me: l'anti-politica esiste ed è espressa dai partiti.

"I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero."" Berlinguer 28/07/1981

Daniele

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